“El portava i scarp del tennis,
el parlava de per lü,
el portava i scarp del tennis
perchè l’era un barbon.” 
(E.Jannacci)

Scarp de’ tenis nasce a Milano nel 1994, da un’idea di Pietro Greppi e da un paio di scarpe. Greppi, un pubblicitario, voleva impiantare a Milano l’esperienza degli street magazine di origine anglosassone: ci riuscì, adottando come testata il titolo della celebre canzone di Enzo Jannacci che descrive peripezie e umanità di un “barbun”. Il progetto, dopo circa un anno e mezzo (14 numeri), d’accordo con Greppi passò a Caritas Ambrosiana che, in collaborazione con Cgil, Cisl, Uil di Milano e con l’associazione Cena dell’Amicizia, ne “rilevò” l’idea consentendo a Scarp di continuare con maggiore energia e a svilupparsi strutturato come un progetto sociale. (http://www.blogdetenis.it/)

Parte del progetto consiste nella redazione e nella distribuzione del mensile, coinvolgendo nell’intera filiera, dalla scrittura alla vendita, persone senza dimora o più in generale in condizioni di difficoltà economiche.  

Ad oggi Scarp de’ tenis ha redazioni e distributori in oltre dieci tra le maggiori città italiane: Milano in primis, poi Torino, Genova, Como, Verona, Vicenza, Firenze, Venezia, Rimini, Napoli e Salerno. Coinvolge dai due ai cinquanta venditori in ogni città, centinaia di parrocchie, mercati, teatri, associazioni, aziende e quant’altro. 

A Verona la Caritas Diocesana ha accolto il progetto nel 2011 e, per mezzo della Coop. Il Samaritano, ha portato anche sul nostro territorio Scarp de’ tenis. Una quindicina di parrocchie hanno già dato la loro disponibilità ad accogliere occasionalmente un nostro venditore, durante le messe del fine settimana.

Scarp de’ tenis è diventato un progetto editoriale e sociale che negli anni ha raccontato storie di strada e di vita, contribuendo a far luce su tante realtà di disagio, emarginazione e povertà che troppo spesso non trovano spazio in altri mezzi di comunicazione. Inoltre, Scarp de Tenis è per molte persone in situazioni di disagio e marginalità l’occasione concreta di reinserimento sociale. 

Una copia del mensile è venduta al prezzo di 3 euro, 1 euro dei quali è trattenuto immediatamente dal venditore e 2 euro vengono inviati alla redazione di Milano. Questi vanno a coprire gli oneri di redazione e stampa, gli oneri fiscali sulle provvigioni di vendita (ogni venditore firma un regolare accordo di provvigione sulle vendite), e un contributo alle redazioni locali. 

I nostri venditori provengono dalla Casa Accoglienza, e collaborano al progetto in diversi modi. Oltre a vendere le riviste possono diventare autori, giornalisti, scrittori, per redigere i testi dei nuovi numeri. Anche in questo caso gli viene riconosciuto un contributo economico, proporzionale alla dimensione e alla qualità dei testi prodotti.

Oltre ad un piccolo ma concreto aiuto economico, la vendita di Scarp è ormai diventata un’occasione di incontro e di crescita per le comunità parrocchiali ospitanti. Secondo le parrocchie che da tempo sostengono questa iniziativa, il cammino pastorale della comunità ne risulta arricchito perché esse ricevono in cambio una testimonianza di vita, una prova di impegno a non arrendersi alla disperazione, e un’occasione significativa per riflettere sulle dinamiche di esclusione e di ingiustizia che segnano anche il nostro tessuto sociale.