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La Chiesa di Verona presenta il Dossier immigrazione

Stamattina è stato presentato, per la prima volta all’interno del Salone dei Vescovi dell’episcopio di Verona, l’annuale Dossier Statistico Immigrazione realizzato dal Centro Studi e Ricerche IDOS. La presentazione, curata dal Cestim, si è svolta in contemporanea in decine di altri capoluoghi di Regione e di Provincia.

Si tratta della più vasta e ragionata raccolta di dati ufficiali (Istat, ministeri, Inps, Inail, Confindustria, sindacati…) in grado di offrire una rappresentazione dei fenomeni migratori a livello internazionale, nazionale, regionale.

Il dossier è stato presentato dalla sociologa del Cestim Gloria Albertini che ha dato ampio spazio ai dati locali.

A concludere la mattinata, la riflessione del Vescovo Domenico, che ha rimarcato la complessità della questione migratoria. «Per ogni problema complesso c’è una soluzione semplice. Che è sbagliata» ha esordito mons. Pompili. «La constatazione che la questione migratoria viene continuamente affrontata con slogan propagandistici e soluzioni semplicistiche, conferma questo assunto di G. B. Shaw».

Di fronte a questo «problema strutturale e non contingente», dunque, ci sarebbe prima di tutto «una questione etica che interpella ciascuno di noi» e, in secondo luogo, il livello politico-istituzionale. «Di fronte a quanto accade, le nostre società democratiche devono decidere in che direzione vogliono andare, chi vogliono essere».

Il problema non sono le risorse a disposizione, essendo il mondo sempre più ricco, ma come queste vengono investite. Di qui la denuncia del Vescovo: «Ciò che manca è la volontà di impiegare una quota significativa di queste risorse per mettere mano alle cause del fenomeno migratorio», investendo cospicue risorse in programmi di educazione e sviluppo dei territori in difficoltà. «Ma ciò – ha concluso mons. Pompili – richiede di ridefinire l’idea stessa di crescita: “non più estrattiva, ma generativa, non più esclusiva ma inclusiva, non più consumerista ma centrata sugli investimenti” (M. Magatti, ndr). Non è forse questo il senso della parola “sostenibilità”?».