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Al via le accoglienze invernali

Non chiamiamola “emergenza freddo”, perché di emergenza non ce n’è. L’inverno arriva tutti gli anni e nello stesso periodo cade come un macigno sulle spalle dei tantissimi senza dimora che abitano le strade di Verona e provincia. Dal 27 novembre scorso è scattato anche quest’anno il periodo che si potrebbe definire delle accoglienze invernali e che in questo 2023 si è fatto ancora più delicato: è la prima volta, infatti, che tutti i dormitori funzionanti durante l’anno avevano già tutti i posti occupati prima dell’arrivo del general inverno. Situazione nuova, imprevedibile e non positiva per il Comune di Verona che ha dovuto cercare altre sistemazioni e aumentare gli alloggi disponibili, grazie alla collaborazione di Caritas Verona e di altre associazioni del privato sociale.

Si è arrivati così ai 271 posti letto messi a disposizione sul territorio cittadino per accogliere uomini e donne che versano in grave stato di difficoltà, privi di dimora e in strada. Posti assicurati per chiunque sia nel bisogno fino al 31 marzo 2024. Queste le parole dell’assessora alle Politiche sociali del Comune di Verona, Luisa Ceni: «Anche quest’anno abbiamo rafforzato il servizio di accoglienza maggiorando i posti letto a disposizione di chi vive in strada. Le risposte che siamo in grado di offrire vengono concertate con gli enti del terzo settore che si occupano di persone in grave marginalità, con le quali il confronto è costante tutto l’anno. L’attenzione dell’Amministrazione è massima per le persone fragili presenti nel nostro territorio».

I posti letto per l’utenza maschile

Sono 177 i posti letto messi a disposizione per l’accoglienza maschile: 100 derivanti dall’accoglienza ordinaria che prosegue durante tutto l’arco dell’anno, più 77 dedicati solo al periodo invernale. Tra questi anche le varie strutture di Caritas Verona, attraverso Il Samaritano e le Caritas parrocchiali. Quindi, accanto agli asili notturni cittadini Camploy e Via Fedeli (con 52 posti) e al dormitorio in Via Spagnolo (21), ecco i 45 letti che assicura la casa accoglienza Il Samaritano, i 15 nella parrocchia di San Giovanni Evangelista e gli altri 3 nella parrocchia di Santa Maria Maddalena, entrambe in città. Infine, 20 posti li ha messi a disposizione la struttura di San Zeno in Monte, gestita dall’Associazione Casa Nostra, e altri 18 il Centro Cooperazione Giovanile Internazionale, a Casa Bertoni, in Via N. Mazza.

I posti letto per l’utenza femminile

Fortunatamente è molto minore la richiesta di asilo notturno in ambito femminile, ma anche qui il Comune non vuole farsi trovare impreparato. 10 posti sono a disposizione nella struttura in via Molise, tre a La Casetta della Ronda di Via Agrigento e due presso Casa della Giovane.

L’accoglienza residenziale e per i malati

Il Comune ha poi confermato i servizi di accoglienza residenziale, attivati in convenzione con enti del privato sociale cittadino, per un totale di 79 posti (di cui 70 maschili e 9 femminili). Tra questi anche la struttura in via Corbella, a Cadidavid, un centro di accoglienza gestito da Caritas Verona destinato a persone che hanno bisogno non solo di un posto dove dormire la notte, come un classico dormitorio, ma anche di assistenza diurna e di un adeguato supporto infermieristico. Senzatetto con problemi di salute che non possono uscire di giorno, oppure persone che escono dall’ospedale con un’ingessatura ma non hanno una casa.

La porta d’accesso a questi servizi

L’assegnazione dei posti funziona come durante l’intero arco dell’anno grazie allo Sportello unico accoglienza, inserito nello stabile adiacente alla chiesa del Tempio Votivo in stazione. Lo Sportello è comunale e gestito da Caritas diocesana veronese e dai suoi operatori.  All’interno di questo servizio, che prevede l’ascolto di chiunque senza dimora esprima il bisogno di un posto letto, lo Sportello si attiva svolgendo un’attività di primo filtro.

Altri servizi

Oltre ai posti in accoglienza, a Verona continua a funzionare il sistema delle mense gestite dal privato sociale. Oltre alle strutture già note negli anni e al servizio diretto nei quartieri svolto dal furgone della Ronda della carità, nelle scorse settimane è stato inoltre aperto il “Rifugio in Bra”, presso gli spazi dell’ex mensa comunale lungo le mura di via Pallone, che sono diventati il luogo in cui la Ronda stessa distribuisce i pasti serali ad alcune delle persone bisognose di cui si prende cura. Invece, per tutti gli ospiti degli asili notturni continua ad essere garantita la cena come nel periodo ordinario.

L’Unità di strada della Comunità dei giovani continuerà a svolgere l’azione di monitoraggio del territorio per attivare la messa in sicurezza delle persone in strada più vulnerabili grazie anche alla consolidata collaborazione con la Polizia locale e la Ronda della carità. Infine, da quest’anno è attivo il servizio comunale del Pronto intervento sociale, anche questo gestito da operatori di Caritas Verona, presenti h24, sette giorni su sette, che ha quel ruolo fondamentale di messa in sicurezza di quelle persone che vengono segnalate dalle forze dell’ordine in stato di evidente emergenza, soprattutto in caso di minori soli e donne con minori.

L’appello alle parrocchie di Marco Zampese, direttore del Samaritano

«Quest’anno di posti ce n’erano pochi già prima dell’inverno e il Comune ha lanciato un ottimo segnale, organizzandosi per tempo con tutte le associazioni che potevano mettere a disposizione dei posti letto. Noi come Caritas non ci siamo tirati indietro con tutti i nostri servizi: Samaritano, via Corbella, le altre nostre strutture più specifiche, ma soprattutto abbiamo spinto per il coinvolgimento delle parrocchie. In questo periodo di freddo intenso, le comunità hanno l’opportunità di accogliere persone che si trovano senza una casa e questo permette di testimoniare la propria fede con la vicinanza a queste povertà. San Giovanni Evangelista anche quest’anno ha risposto presente, con un salone per accogliere una quindicina di persone, con le docce e i bagni, e soprattutto con dei volontari alle spalle. Santa Maria Maddalena che da tanto tempo aderisce a questa iniziativa ha dato i suoi consueti tre posti. E poi ci sono anche altri esempi, come Castiglione di San Michele Extra, che accoglie durante l’intero arco dell’anno. Sono esempi di Chiesa meravigliosi e mi sento di lanciare un appello ad altre comunità veronesi, perché aprano le loro porte e i loro cuori all’accoglienza invernale di queste persone povere della nostra società, perché la loro accoglienza è realmente Vangelo concreto».